RELIGIONI NEL MONDO
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IL TAOISMO, CRITICA ALLA MODERNITÀ

Accanto al Confucianesimo, in Cina si è sviluppato il Taoismo. Esso si rifà al “Libro della via e della virtù” di Lao-Tse, saggio e mistico vissuto circa vent’anni prima di Confucio (sec. VI prima di Cristo). La proposta religiosa del Taoismo indica la strada dell’equilibrio costante fra gli opposti, minimizzando i bisogni e i desideri umani, fonte di infelicità. L’importante è essere fedeli a se stessi e liberarsi dai prodotti culturali, che sono stati accumulati nel corso dei secoli ed hanno reso l’uomo infelice. L’invito è perciò a liberarsi dalle macchine, ricercando la vita semplice: “Ho udito dire dal mio maestro - scrive un testo taoista -: chi usa macchine, è macchina nelle sue opere; chi è macchina nelle sue opere acquista il cuore di macchina. Ma chi ha cuore di macchina ha perduto la pura semplicità. Chi ha perduto la pura semplicità ha lo spirito inquieto; nello spirito inquieto non dimora il Tao”.
  • Ricerca religiosa
    Lao-Tse si contrappone così a Confucio che cercava invece l’armonia ed il ben vivere nell’ordinamento sociale e nelle relazioni fra cittadini. Egli invita alla vita mistica, allo svuotamento interiore, alla ricerca dell’ordine e dell’armonia celeste a contatto con la natura, nella quale si esprime il “Tao”, che è “senza nome ed è l’inizio del cielo e della terra”. Attraverso questo abbandono estatico l’uomo può diventare immortale, e questo è possibile attraverso la mortificazione, la concentrazione e la contemplazione.
    Soltanto nel sec. XI dopo Cristo la Chiesa taoista ha cercato soluzioni magiche, sviluppando l’alchimia e l’uso del talismano per raggiungere l’immortalità, mettendo da parte l’ascesi che Lao-Tse aveva presentato come indispensabile. Da allora i tempi taoisti si popolarono di divinità ed i fedeli incominciarono ad accorrere per ottenere grazie e benefici e per ottenere dai preti taoisti riti divinatori.


  • Lasciarsi prendere
    Imitando la natura, la vita semplice, la purificazione da ogni desiderio, abbiamo detto, è possibile nel Taoismo lasciarsi prendere dalla pace e dal flusso cosmico. Si noti l’espressione “lasciarsi prendere”, che indica passività. Nel libro di Lao-Tse si dice che è necessario avere pochi interessi e pochi desideri: “Non c’è delitto più grande dei desideri, non c’è sfortuna più grande del non sapersi accontentare”; “chi si dà da fare fallisce, chi afferra lascia”; “il saggio abbraccia l’unità ed il modello del mondo brilla perchè non si esibisce, si impone perchè non pretende di avere ragione, ha merito perchè non si vanta, splende a lungo perchè non si gloria, appunto perchè non contende, perciò nessuno al mondo può contendere con lui”.
    L’ideale etico proposto non è facile ed inevitabilmente degenera in fatalismo, indifferenza ed anarchia sociale: per questo lungo i secoli i taoisti subirono persecuzioni e suscitarono reazioni.


  • Ritorno al primitivo
    Dal punto di vista sociale il Taoismo è conseguente e condanna ogni forma di burocrazia ed ogni guerra. Lao-Tse, di fronte ai misfatti politici del suo tempo, crede che i principi etici siano sufficienti per rimpiazzare le leggi. Egli insegna a fuggire le contese e per questo a vivere in piccole città autonome, nella pura semplicità, rinunciando a viaggi e accontentandosi del cibo e degli indumenti locali. “In tal modo - egli aggiunge - anche se ci fossero navi e carrozze, non sarebbe necessario salirci sopra, ed anche se ci fossero eventualmente armi ed ordigni di guerra, non sarebbe necessario farne uso”.
    Il suo messaggio è così una critica severa all’elefantiasi legislativa e burocratica del suo tempo ed è un appello alla responsabilità dei singoli, in sostituzione all’interventismo dello Stato.


  • Il fascino dell’utopia
    Il libro di Lao-Tse è soffuso di afflato mistico ed è un appello continuo a liberarsi dalle strutture e dai condizionamenti. In esso la natura diviene il modello ed il fine, ai quali deve essere sacrificato ogni progresso umano. A parte il giudizio negativo sull’uomo come artefice di storia e di progresso, il richiamo del Taoismo ad una Realtà Assoluta, che trascende l’uomo e che dà senso alle cose e al bisogno di relativizzare tutto di fronte a questa realtà, può essere stimolo di riflessione profonda per noi occidentali illusi di costruire con il benessere materiale la felicità dell’uomo.
(G. Dal Ferro)