NUOVI MOVIMENTI
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NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI - PRIMA INFORMAZIONE
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RISVEGLIO DELLA GNOSI

Il termine gnosi indica quella particolare forma di conoscenza salvifica che ha per oggetto i misteri divini ed è esclusivo patrimonio di eletti. Essa è espressione di un sentimento angoscioso per l’estraneità del cosmo nei confronti dell’uomo ed è caratterizzata da un dualismo profondo, espresso in termini di luce e tenebra fra materiale e spirituale, fra mondo e divino. Le forme neognostiche contemporanee invece con questo termine smascherano l’inconsistenza della modernità e, senza far riferimento al divino trascendente, vogliono sviluppare le potenzialità del cervello per far compiere all’uomo una esperienza straordinaria di liberazione, di risveglio, di illuminazione, di divinizzazione, la quale lo riconcili con se stesso. E tutto questo viene presentato come una conoscenza possibile a tutti, una proposta di massa di liberazione dall’oppressione e dal carcere della terra, promessa di felicità e di benessere sulla terra.

Vediamo anzitutto il rapporto fra la gnosi antica e quella moderna, i caratteri gnostici di alcuni movimenti religiosi, le proposte da essi presentate e le tecniche suggerite.
  • Caratteri gnostici di una certa religiosità
    Giovanni Filoramo ritiene la gnosi una ricerca alternativa rispetto alla religione, in quanto nega fa creazione e un Dio personale. La salvezza è il risultato umano e conseguente dell’uso di tecniche. E un appropriarsi magico del divino.
    I punti cardinali di tale religiosità, secondo Claude Labreque, sono una concezione impersonale di Dio la cui energia penetra l’universo; l’essenza divina dell’essere umano; la legge compensativa del karma, per cui l’uomo è il solo giudice della propria vita. E quindi una religione accomodante, immanente, con un volto di presunta neutralità ma in fondo neo illuminista, tecnocratica e scientifica. Alla base in ogni caso emerge il presupposto pelagiano che riteneva la realizzazione della salvezza, a prescindere dalla grazia.
    In contrapposizione alle “sette” questi movimenti si caratterizzano per ritenere lunghi e compenetrantisi i tempi di trasformazione, l’assenza del concetto di peccato, il rifiuto di una visibilità di un culto e di una dottrina religiosa, essendo la religione una ricerca privata e personale di ciascun individuo. Essi si sono diffusi a livello di massa con i dinamismi della telepatia, dell’ipnotismo, di vedere parti nascoste del proprio corpo, di indovinare il passato e prevedere il futuro, di chiaroveggenza, di superare il tempo e lo spazio con il “terzo occhio”. Si tratta, in ultima analisi, di risposte alle esigenze di ogni persona di incontrare immagini vibranti che “mostrino diverse vie possibili all’esistenza umana e esiti positivi della sua avventura sulla terra”. Sono tipici miti che hanno il valore di “mantenere un sentimento di rispetto e di gratitudine di fronte all’esistenza, piuttosto che di angoscia e di paura”. A tale proposito, Claude Labreque elenca in dieci punti le caratteristiche dei movimenti religiosi gnostici, che per brevità riassumiamo in cinque.
    In primo luogo, secondo fautore, essi si ritengono superori delle religioni. La fede e fa pratica religiosa sono per gente comune che ha bisogno di credere in un Dio protettore, pronto a intervenire in aiuto. La salvezza invece per gli spiriti illuminati deriva da una sapienza antica, da una chiaroveggenza che sfugge alle leggi del ragionamento. Essa è illuminazione interiore, possibile con tecniche del risveglio. Si arriva a una specie di autorivelazione di sé a se stesso, in una esplosione di luce, di calore e di pace.
    Il mondo materiale, in secondo luogo, è realtà ingannevole j e inferiore. “Noi veniamo dal grande tutto, siamo frammenti di stelle, scintille della coscienza cosmica. Dobbiamo a tutti i costi tornare verso quel rifugio di pace che è la nostra vera origine”.
    Nel processo di liberazione, in terzo luogo, ci sono alcune tappe da rispettare: “come vi sono sette gradi di caduta e di contraddizione dello spirito nella materia, cosi vi sono sette strati che costituiscono il corpo umano: il fisico, il karmico, l’eterico, l’astrale, il mentale, il cristico, ecc.”. La liberazione richiede una risalita dei gradini sia del corpo che del cosmo attraverso esercizi di concentrazione, di vuoto, di posizioni yoga, di pratiche igieniche. Si arriva, almeno come promessa, ai viaggi astrali, alla levitazione, alla bilocazione. Il tutto segue ritmi cosmici, secondo una cosmologia ciclica di “densificazione assunta dalla materia”, in base a conoscenze desunte da “rivelazioni fatte dai grandi iniziati”.
    Alla base, in quarto luogo, c’è la progressiva purificazione del karma attraverso la reincarnazione, assunta non in termini negativi ma come sviluppo in tappe successive del proprio io personale.
    La gnosi cosi, in quinto luogo, è la “la grande sapienza universale”, espressa dai grandi eruditi e mistici del passato. È significativo al riguardo quanto scrivono Jacob Needleman (1980) circa il “cristianesimo perduto” e Shirley Mac Laine (1985) circa le “dottrine segrete di Gesù”, nascoste dalla Chiesa e sopravvissute nei gruppi neo-religiosi, esoterici e neognostici.
    Concludendo questa rapida analisi dei movimenti neognostici religiosi, si può osservare la tendenza di ridurre in miniatura l’intero universo, individuando quella conoscenza e quella vibrazione dell’energia cosmica che uniscono l’umano e il divino, il sensoriale e lo spirituale nella ricerca di esperienze forti mistiche ed esoteriche. In questo quadro si coglie la diversità fra fede e gnosi: la fede impegna la vita attraverso un atto libero dell’uomo che risponde alla parola assoluta di Dio; la gnosi rivendica rivelazioni o ispirazioni divine tramandate da persone illuminate, le quali però possono essere ritoccate o modificate con una scienza superiore, rimanendo l’uomo, e solo l’uomo, artefice della sua salvezza.


  • Proposte gnostiche di salvezza
    Cerchiamo ora di analizzare le proposte salvifiche presentate dai nuovi movimenti religiosi che si rifanno al contesto gnostico illustrato. Accenniamo alla dilatazione del sé, allo sviluppo del potenziale umano, all’azione terapeutica di guarigione, al satanismo, al New Age.

    • Esperienza mistica della dilatazione del sé.
      La ricerca spirituale oggi è contrassegnata dal desiderio di sperimentare la validità dei risultati attraverso un coinvolgimento esperienziale. Sono su questa linea le ricerche mistiche e le tecniche del New Age che propongono il superamento del particolare attraverso la dilatazione del sé tramite l’allargamento della coscienza, fino all’immersione in una totalità infinita, nella quale la soggettività si fonde e si identifica con il tutto. In questa esperienza uno si ritrova immedesimato con il tutto, immerso in un fluire di energie, liberato da ogni responsabilità individuale. Si sviluppa così in lui una nostalgia della natura e dell’ordine immutabile, la quale si concretizza o in forme di naturismo paradossale nel cibo, nei rapporti con il corpo, nei costumi di vita; oppure in una lettura fondamentalista dei libri sacri o delle rivelazioni dei leader. Sono su questa linea i messaggi proposti dai movimenti orientali trasmigrati in Occidente come quello di Maharishi Mahesh Yogi che, con la meditazione trascendentale, insegna a raggiungere lo stato dell’Essere trascendentale e a rimanere impregnati di Esso; e come Bhagwan Shree Rajneesh, fondatore degli Arancioni, che presenta l’esistenza .libera da ogni condizionamento come “Dio”. Attraverso tecniche particolari questi movimenti insegnano ad arrivare a un intenso benessere psico-fisico e un’armonia profonda. Si avvalgono delle metodologie del training autogeno o di tecniche analoghe di provenienza indiana per raggiungere il fine trascendente, cioè l’unificazione della persona con Dio, bene supremo e meta ultima e unica della vita umana. Si arriva così, afferma Giovanni Filoramo, a una visualizzazione creativa attraverso la proiezione di una immagine mentale sullo schermo della mente, con effetti terapeutici privi di valore religioso, essendo un “processo di autorealizzazione del individuale nel sé universale, secondo modalità tipiche del sacro esoterico. Ne deriva una nebulosa mistico-esoterica di dimensione psico-religiosa. È la religione del sé, dove tutto ruota attorno all’individuo. Nella prospettiva mistica indicata c’è indubbiamente una esperienza spirituale intensa dell’essere umano, assunto nella sua totalità fisico-spirituale, e quindi una proposta di liberazione. Il problema semmai è quello di vedere se tale esperienza si esaurisca in se stessa, se rispetti l’uomo nella consapevolezza della propria responsabilità e se conservi la relazione duale con Dio, essenziale per non smarrire il senso creaturale.


    • Sviluppo del potenziale umano.
      Un’altra proposta di salvezza, comune ai nuovi movimenti che abbiamo definito a sfondo gnostico, è la proposta di uno sviluppo delle potenzialità umane latenti attraverso una psicologia transpersonale, un’apertura infinita. Si stabilisce, secondo Giovanni Filoramo, una alleanza tra scienza e religione di carattere sincretista, il cui nucleo centrale è la natura divina del sé, precedente alla creazione, particella emanante dalla divinità. Il male allora diviene un errore della mente, frutto di ignoranza, e la salvezza consiste in “un processo di autorealizzazione che è alla portata di tutti”. Si tratta di un ampliamento delle possibilità umane e delle conoscenze, con il superamento degli stretti ambiti razionali, attraverso la valorizzazione dell’emotività, dell’intuizione, della creatività. Si parla in questi casi di sviluppo armonioso dei due lobi cerebrali, quello sinistro dell’analisi, della chiarezza, dell’ordine, della , razionalità, della concretezza; e quello destro della sintesi, dell’intuizione, della creatività, dell’emotività, del mistero. Il recupero totale anzi delle potenzialità umane risiede nei collegamenti fra i due lobi cerebrali. In questa linea si muove la Chiesa di scientologia, che propone dapprima il risanamento della mente, assicurando il pieno perseguimento della felicità, della massima sopravvivenza, del benessere generale (dianetica); poi un approdo al trascendente, concepito in termini di prolungamento dell’indefinito (scientologia): abbiamo così l’assolutizzazione dell’esperienza soggettiva attraverso l’utilizzo di una raffinata tecnologia. La soggettività, secondo Lucio Pinkus, è sostituita, in questi casi, nella sua valenza psichica dall’aspetto psico-sociale della competenza, della specializzazione nel possesso e gestione delle informazioni e simili. Queste proposte sono indubbiamente affascinanti in una società che ha giocato tutto sullo sviluppo scientifico e che con tali proposte arriva ad applicarlo all’uomo stesso. Ci si chiede se questo gigantesco sforzo di autosalvezza sia in grado di rispondere esaustivamente alle richieste presenti oggi nell’uomo che ricerca di essere liberato dalla stessa logica scientifica che considera una prigione. È solo il riferimento alla salvezza in termini spirituali, con la conseguente trasformazione della realtà storica, che può segnare i passi di uno sviluppo del mondo verso il fine unico e globale dell’uomo.


    • Azione terapeutica di guarigione
      Una proposta di liberazione, abbastanza comune a tutti i nuovi movimenti, è l’azione terapeutica di guarigione fisica o psichica dei credenti. È forse questo l’aspetto più seducente delle nuove forme religiose che, partendo dalla concezione di salute come “benessere psico-fisico”, offrono non raramente anche esperienze di guarigione. Esse si collocano alla convergenza tra due fenomeni, da un lato l’aumento dell’inquietudine e dell’insicurezza conseguenti ai ritmi stressanti della società attuale, causa di vere malattie psichiche, e dall’altro le notevoli conoscenze attuali circa l’influenza degli stati interiori psichici nella vita fisica. Sono noti a tutti ormai i fenomeni di guarigione conseguenti a forti cariche emotive capaci di sbloccare, in taluni casi, l’individuo infermo a causa di blocchi psicologici precedenti.
      I fenomeni di suggestione sono normali nella vita dell’uomo che partecipa emotivamente ai messaggi trasmessi e ricevuti. La suggestionabilità può crescere però in misura sproporzionata rispetto alla coscienza, anzi impossessarsi di essa trasformandosi in autosuggestione. Inoltre ci sono forme di suggestionabilità inconscia, capaci di modificare i riflessi, di modulare le sensazioni di piacere e di dolore, di influire sulle funzioni viscerali ed endocrine, di alterare la percezione dei sensi esterni e interni. In questi casi si è in presenza di “un processo psichico di carattere irrazionale e per gran parte inconscio a seguito di un particolare rapporto emotivo-affettivo”.
      Si innestano in questa situazione i fenomeni di trance e di possessione spiritica, i quali possono diventare vera gestione tecnica di stati alterati di coscienza. Queste concentrazioni emotive indotte possono ottenere presunte guarigioni e miracoli che a loro volta diventano per molti le prove più significative del messaggio religioso. Altri movimenti religiosi, come quello giapponese di Rei-Ki diffusisi recentemente anche in Italia, parlano di recupero dell’“Energia vitale universale” e di guarigione possibile dalle malattie psichiche e fisiche attraverso la consapevolezza che si ottiene con una particolare iniziazione a simbologie e saperi esoterici. Questi movimenti parlano di “nuova salvezza”, dato che si ritengono l’esplicitazione di ciò che è confusamente espresso dalle varie religioni.
      Può essere utile osservare come il filone terapeutico sia presente in tutte le religioni, dato che sempre la ricerca della salvezza spirituale porta con sé un benessere profondo psico-fisico e una serenità interiore. Eugenio Finozzi osserva che anche Gesù Cristo guarisce e libera dall’angoscia-paura. La sua attività taumaturgica tuttavia si colloca in una prospettiva chiaramente religiosa, in quanto i suoi gesti sono “segni” del regno di Dio e sono liberi da una duplice ambivalenza, la codificazione della sua potenza sanante e lo sfruttamento di un messianismo entusiastico. Le guarigioni acquistano in questo caso un valore simbolico e indicano l’origine sovrumana della malattia, non spiegabile in un cosmo razionale. Esse quindi si collocano sulla linea del senso globale. La salvezza di conseguenza può avere manifestazioni taumaturgiche, ma queste rimandano sempre alla prospettiva globale, collocata nella prospettiva trascendente, di cui sono dono e segno.


    • Correnti del New Age
      Una sintesi delle “nuove salvezze”, presenti nei nuovi movimenti religiosi, è rappresentata dalla cosiddetta “Nuova era” (New Age), che unisce lo sviluppo del potenziale umano con l’esperienza di guarigione, la liberazione dalla precettistica etica delle religioni con la reincarnazione, l’esperienza mistica con la certezza della sua durata, assicurata dall’astrologia. Non si tratta di un movimento unitario, ma di una rete di proposte, di una cultura generalizzata, nelle quali “Dio viene sperimentato come fluente, come totalità, come un infinito caleidoscopio della vita e della morte”. Tutto deriva, secondo Aldo Natale Terrin, da una concezione solistica che unisce corpo e spirito, mondo astrale e spiritualità, aldiquà e aldilà. Ne consegue una visione globale di salvezza, possibile con l’apertura al mondo spirituale, attraverso il pensiero positivo, entrando in un contatto diretto con il divino attraverso particolari tecniche.
      “Il New Age - scrive Giuseppe Ferrari - evidenzia una religiosità, permeata di un sacro emozionale ed esperienziale, frutto di un moderno sincretismo e relativismo gnostico che si oppone alla visione trascendentale e personale di Dio e all’antropologia cristiana”. Cristo e gli altri fondatori di religioni non sarebbero altro che manifestazione di questa energia divina, di cui ciascuno deve fare esperienza, in quanto inserito nella natura, grande organismo vivente, formato di organismi più piccoli che partecipano a quest’unica coscienza nella quale è ravvisato il divino.
      A parte la suggestività emotiva di questo grande processo gnostico di salvezza possibile a tutti, c’è nel New Age lo svuotamento di ogni religione intesa come redenzione e la riduzione di Dio a uno spirito impersonale, coscienza cosmica, in cui ciascuno è inserito (panenteismo).
(G. Dal Ferro)