MOVIMENTI DEL RISVEGLIO
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PROTESTANTESIMO - PRIMA INFORMAZIONE
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PURITANESIMO E CONGREGAZIONISMO

Una minoranza, di ispirazione calvinista, assunse un rilievo particolare in Inghilterra sostenendo i diritti del Parlamento e della libertà religiosa contro l’assolutismo della casa regnante. L’ala radicale del movimento puritano propugnava l’indipendenza della comunità locale (congregation), ed era costituita da credenti consapevoli, e senza legami istituzionali con lo Stato. Alcuni chiedevano l’abolizione del battesimo dei fanciulli per rompere definitivamente con il modello della Chiesa di popolo. Gli indipendenti si ritenevano discepoli creativi della Riforma che, a loro avviso, doveva essere “permanente”, e non cristallizzarsi nei modelli ecclesiali emersi nel XVI secolo. Fra questi movimenti ricordiamo i quaccheri, i battisti e i “padri fondatori” dell’America.
  • Il quaccherismo
    Il quaccherismo nasce in Inghilterra a metà del secolo XVII e diviene movimento entusiastico-spiritualista con Giorgio Fox (1624-1691), calzolaio che aveva iniziato un’attività di predicatore itinerante, ispirato da una illuminazione interiore. Di indole malinconica e pensierosa, scandalizzato da due preti (1643), abbandonò la professione e si mise ad errare di luogo in luogo, a seguito di una voce interiore: “C’è uno che conosce i tuoi affanni e ti vuole aiutare: Gesù Cristo”. Egli riteneva che l’uomo per raggiungere la verità aveva bisogno, oltre che della Scrittura, della voce interiore di Dio. Nel 1649 fondò una comunità di “ricercatori”, chiamata “Società degli amici”. Sembra riemergere così nella sua scelta ciò che il Protestantesimo aveva negato, il monachesimo. Divenne intrepido fustigatore dei costumi, critico spietato della guerra e del servizio militare; fu incarcerato e condannato a morte, e si salvò solo per l’editto di tolleranza del 1689.
    Per i quaccheri l’“illuminazione interiore” è fonte e norma di ogni coscienza religiosa e personale, esprimendo il “seme” di Dio, la luce di Cristo nell’anima umana. Nella prassi quotidiana “i quaccheri danno del tu a tutti, non si tolgono il cappello davanti a nessuno (in segno di riconoscimento della sovranità di Dio solo), rifiutano il giuramento, praticano la parità dei diritti fra i sessi, ripropongono con forza il tema della non violenza e del pacifismo”. Sono apprezzati per l’interiorità, la lotta contro lo spirito mondano, l’adesione a Cristo come energia capace di tranquillizzare, perdonare e santificare. Il movimento ebbe grande sviluppo finché lavorarono insieme l’energico Fox, il dotto Barcley e l’idealista Penn. Successivamente con E. Hicks scivolò nel deismo e con Elisabetta Fry si dedicò agli zingari e ai carcerati. Rimase sempre una comunità di pochi, anche se di notevole elevazione morale. Secondo Joseph Longton sono oggi circa 500 mila, dei quali 200 mila vivono negli Stati Uniti e 30 mila in Gran Bretagna.


  • Il battismo
    Il battismo emerge nel quadro del puritanesimo già accennato, spinto dall’ansia di ridare tutta l’autorità in materia di fede alla Parola del Signore, con un amore profondo per un’autentica fede evangelica e un diffuso anelito di libertà democratica. John Smyth (1554-1612) nel 1609 raccoglie ad Amsterdam un gruppo di esuli separatisti inglesi, che cercavano di stabilire un contatto con i mennoniti olandesi. Convinto che il battesimo amministrato da una Chiesa impura e senza consenso fosse illegittimo e invalido, si battezzò da sé e poi battezzò gli altri del gruppo, dando origine alla prima comunità battista. Questi battisti furono confusi con gli anabattisti e perseguitati. John Smyth si dissociò sempre, affermando di ricercare la fratellanza di qualsiasi cristiano che viva nel ravvedimento e nella fedeltà. Dopo la sua morte avvenuta in Olanda, parte del gruppo confluì nella Chiesa mennonita e parte ritornò in Inghilterra nel 1611 con Thomas Helwys (1550 ca.-1616 ca.).
    Le comunità battiste si dividono sul tema della predestinazione in arminiane e calviniste. Si caratterizzano per essere Chiese di base e per la loro indipendenza dallo Stato. Le prime comunità sorsero in modo spontaneo, con leaders popolari, spesso artigiani o mercanti. Hanno un carattere congregazionista e democratico, alimentate dalla fede nel sacerdozio universale dei credenti. La libertà dallo Stato fu una loro prerogativa: “Il potere politico (…) non poteva e non doveva avere parte alcuna in questo ambito. Una riforma imposta dall’alto e con metodi giurisdizionalisti poteva produrre solo coartazione degli spiriti, conformismo religioso e soprattutto snaturava la funzione stessa del potere politico”. A differenza degli anabattisti e dei separatisti, essi affermavano la piena laicità dello Stato, da giudicarsi dal punto di vista della eticità. I battisti oggi sono 35 milioni circa, concentrati per tre quarti negli Stati Uniti.


  • Il puritanesimo americano
    Alcuni puritani inglesi, per sfuggire alla persecuzione, nel 1620 partirono per il nuovo mondo, guidati dal pastore John Robinson e divennero i famosi “padri pellegrini”. Sbarcati nell’attuale Massachusetts, fecero un patto di costruire una società di tipo democratico e solidale. Dei 115 sbarcati, 80 morirono nel primo anno e gli altri iniziarono la festa del ringraziamento per la loro sopravvivenza. Successivamente altri si aggiunsero e nel 1630 diedero vita al Commonwealth del Massachusetts con capitale Boston, colonia inglese, realtà politica di matrice religiosa, con larga indipendenza. La colonia era puritana e congregazionista: diritto di voto a quanti riconoscono il “patto” e possibilità di essere ammessi mediante la predicazione. Successivamente sorsero altri gruppi. Max Weber, riferendosi al puritanesimo, illustra il ruolo svolto dalla fede nello sviluppo dell’“ascesi intramondana”, cioè di quel particolare stile di vita e di impegno nella storia per cui si ricercano nella vita etica e professionale i segni della propria elezione religiosa.
(G. Dal Ferro)